Iniziare a nuotare a 40 anni
Molti atleti Age Group approcciano al triathlon da adulti e dopo diversi anni di stop dall’attività agonistica. Alcuni sono stati nuotatori, altri ciclisti e altri ancora corridori. Addirittura però c’è chi si avvicina alla triplice senza alcuna esperienza in questi sport. Per il ciclismo e la corsa sarà possibile raggiungere in un paio di stagioni un buon livello, ammesso che ci siano buone capacità atletiche e che ci si alleni con metodo e con un programma di allenamento. Ma con il nuoto, lo sport più tecnico tra i 3, è diverso. Come fare? Come iniziare a nuotare a 40 anni (ma è lo stesso a 30, a 50 o 60)?
Per rispondere alla domanda ho individuato 3 fasi importanti per la costruzione di un buon nuotatore:
- AMBIENTAMENTO
- TECNICA
- ALLENAMENTO
1. AMBIENTAMENTO
Il nuoto è uno sport molto particolare perché lo si pratica in un elemento a noi non naturale: l’acqua.
Non per niente infatti, i nuotatori più forti imparano a nuotare da molto piccoli quando sono delle “spugne” e assimilano con velocità tutto ciò che gli viene insegnato.
Il presupposto per essere dei buoni nuotatori è trovare un feeling con l’acqua, sentirla sulla pelle, percepirla, imparare a respirare nel modo corretto, a galleggiare e a scivolare.
Se stai approcciando al nuoto in età adulta devi quindi curare l’ambientamento in acqua dedicando qualche ora, seguito da un istruttore qualificato, a respirare nel modo corretto, a scivolare senza opporre troppa resistenza, a galleggiare in posizione cercando di stare il più possibile a pelo dell’acqua.
È inutile iniziare a nuotare facendo tante vasche se prima non hai confidenza con l’acqua. Così facendo il tuo corpo – e la tua mente – memorizzeranno i movimenti sbagliati e correggerli dopo sarà più difficile.
2. TECNICA
Preso confidenza con l’ambiente e imparato i movimenti di base puoi procedere alla seconda fase: imparare la tecnica.
Devi curare tutti i movimenti della nuotata, perché essendo uno sport molto tecnico, ogni movimento sbagliato che compi si ripercuote su quello successivo riducendo la velocità, l’efficenza di nuotata, di conseguenza farai più fatica e andrai più lento.
Il periodo migliore per la tecnica è da novembre ad aprile (circa 6 metà stagione). In questo lasso di tempo impara la corretta tecnica di gambata per poi passare alla bracciata. L’ideale sarebbe riuscire a nuotare 2 volte a settimana, di cui una delle sessioni è esclusivamente dedicata alla tecnica.
Inoltre ti consiglio di imparare tutti gli stili, o quanto meno il dorso, per compensare lo stile libero (stile con cui si svolgono le gare). Anche il delfino e se non si hanno problemi alla schiena e alle ginocchia la rana (stile più tecnico tra i 4) sono molto importanti.
3. ALLENAMENTO
Apprese le prime due fasi puoi passare all’allenamento. In base alla distanza di gara il tuo programma dovrebbe prevedere allenamenti specifici, ma il principio alla base dell’allenamento è la gradualità. Devi procedere per gradi sia dal punto di vista volumetrico sia ma anche dal punto di vista del carico interno (intensità degli allenamenti).
Gli allenamenti inoltre devono essere semplici ed efficaci.
Semplici perché più la tabella è complicata, più bassa sarà la resa del lavoro. Il lavoro deve essere chiaro, ordinato e deve prevedere le diverse fasi: riscaldamento, attivazione, lavoro centrale, defaticamento.
Efficaci perché devi migliorare le tue prestazioni e per farlo devi migliorare il tempo delle tue ripetute e diminuire i tempi di recupero, migliorare la tecnica e l’efficacia di nuotata per abbassare il consumo energetico, indispensabile ai fini del triathlon.
È fondamentale infine che i lavori proposti siano in linea con il tuo livello di preparazione e che gli stimoli che ti vengono dati siano sostenibili. Ecco perché consiglio sempre di farti seguire da un allenatore qualificato.
In bocca al lupo e buona nuotata! ?